Viro è un mostro, una creatura tagliata in due che ignara dello scisma, amplifica sdoppiandosi, la sua natura eroicamente autocompiaciuta e depressa. Moderno ferito centauro, contemporaneamente tata tatillo tatone*, virile e virale perché splendidamente banale; bello, sbarbato e ben pettinato, bipolarmente orientato, trascina le sue due parti in una sinergica continuità fisicamente sgrammaticata; con velleitaria movenza elegantemente chip, sciorina buone maniere da social e nel tormento di un pressante ritmo sonoro, agisce i suoi tic gestuali senza mai scomporre il grigio canna di fucile della capigliatura. Con i suoi pensieri, spettinati quelli sì, sfida gli interpreti e le loro maschere nel ciclo continuo dell’incarnarsi in forme nuove, attraverso il destino di una partitura spietata, del resto accessibile ed esigibile solo in uno stato di apnea creativa, unico lasciapassare verso il nuovo stato di coscienza gemellare e lobotomizzato. Blasfemo offertorio di un’eucarestia ribaltata di carne che diventa ostensione maschile senza soffio e spirito, inessenziale e vuota. Compagnia: Abbondanza Bertoni.
- Lingua:Muto
- Pubblico:Tuttə
- Capacità:233
- Durata:55
Abbondanza/Bertoni (IT)
Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo.